Dopo dieci anni...

Un'esperienza scolastica "PARTICOLARE", che ha trovato nel tempo la sua dignità e una profonda valenza didattica, pedagogica ed educativa. La PLURICLASSE, che un tempo era l'ultimo passo prima della chiusura di una scuola, è ora una RISORSA. Un gruppo eterogeneo di ragazzi ed educatori che lavora e cresce insieme senza distinzione di classi. Un PROGETTO EDUCATIVO condiviso fra ragazzi, famiglie e docenti basato sul BENESSERE psicofisico di tutti, il PIACERE di stare insieme, la voglia di CONDIVIDERE le fatiche, coniugando la migliore tradizione con la modernità più efficace.

sabato 8 ottobre 2011

Riceviamo (a sorpresa) dall'ANSAS Veneto 
la notizia che...
La nostra scuola è risultata fra le vincitrici del 
Concorso Regionale

Veneto e 150° Anniversario dell'Unità d'Italia


con il lavoro che potete rivedere sul nostro post del 10 luglio
Ecco i link per saperne di più.
IL 10 NOVEMBRE SAREMO TUTTI ALL'EXPO DI PADOVA... PER VEDERE COSA SUCCEDE!

giovedì 6 ottobre 2011

Se CINQUE classi vi sembrano poche... 
ecco la SESTA!
Una classe di tre mamme che lavorano con noi per imparare l'italiano. 
Conosciamole attraverso il racconto che i ragazzi hanno fatto ascoltando i loro racconti.
OGNI VOLTA CHE ENTRANO IN CLASSE CI RICORDANO (ADULTI E RAGAZZI) QUANTO PUO' ESSERE ANCORA IMPORTANTE LA SCUOLA.
Bardha, che preferisce farsi chiamare Barbara, è in Italia da 5 anni. E' venuta a scuola per parlare, leggere e scrivere bene l'italiano perchè le piace. E' sposata, ha un figlio che va qui alla scuola dell'infanzia. Ha anche un fratello e una sorella. In Albania viveva a Tirana, la capitale (cercatela su google maps http://maps.google.it). Ha 23 anni e in Italia si trova bene. Qualche volta fa la cameriera ma le piacerebbe trovare un lavoro più sicuro. Ci ha detto che le piace stare qui con noi, anche se la prima volta era molto emozionata!
Salushe è qui in Italia da 5 anni. Non conosce nessuno, è sposata e ha un figlio che va alla scuola dell'infanzia qui a San Bortolo. Alla sera lavora come cameriera. Lei viene da una città dell'Albania che si scrive più o meno così: Librazhd. (cercatela su google maps http://maps.google.it) E' sposata con Ziya, che in italiano si potrebbe tradurre come Isaia. Lui vive in Italia già da 10 anni. Ci ha detto che all'inizio ritornare a scuola è stato difficile, ma adesso va meglio. 
Veronica ha un nome lungo: Veronica Concepcion Reyna Castro. Ha 32 anni. E' nata il 17 dicembre del 1978 nella città di Esmeralda in Ecuador (cercatela su google maps http://maps.google.it). E' sposata con Andrea Da Ronco e hanno due figli. Veronica ha 3 sorelle e 7 fratelli. E' venuta a scuola con noi per la voglia di imparare a scrivere e parlare bene l'Italiano. Ci ha detto che è stata molto fortunata a trovare persone molto gentili. Infatti era sicura che il maestro Alessio le dicesse che questa non era una scuola per adulti... e invece... Quando ha avuto il permesso di venire dalla Dirigente è stata una grande emozione perchè per lei è una esperienza unica. Ci metterà tutto l'impegno e ci ringrazia di cuore!
(Scrittura collettiva cl.3°-4°-5°)

lunedì 3 ottobre 2011


Dal 3 ottobre, NINA... è dei nostri!
Chiederemo a mamma e papà di spiegarci perchè hanno deciso di venire quassù.
Dicono di lei...
Nina si diverte a giocare con noi e ha voluto sedersi vicino a me (Elisa 2°)

Sono contento che l'è vegnesta (trad. "è venuta") perchè ci serviva un'altra donna(Valentino 3°)
E' simpatica ed è una bambina tranquilla e stiamo bene con lei (Giulia 2°)
Mi piace come si comporta e come gioca con gli altri... e non si arrabbia mai! (Martina 5°)
A me piace giocare con lei con i cerchi e fare il trenino (Giorgia 1°)
Sono contento perchè così impara a studiare con noi (Davide 1°)
Mi sembra una bambina felice (Bruno 1°)
Mi piace la sua maglietta e ... ha un naso simpatico! (Matteo 1°)
E' simpatica e gentile (Giada 4°)
Adesso abbiamo una amica nuova! (Greta 3°)
Sono contenta perchè questa scuola le è piaciuta subito e anche se abita a Badia, sul monte di fronte, ha deciso di venire qua. (Catia 5°)
E' bello perchè viene da lontano (la montagna dall'altra parte della vallata) e conosciamo una persona nuova! (Giosuè 4°)
E' brava, è simpatica, non è dispettosa  ed è educata e le è piaciuta subito la nostra scuola. (Milena 5°)
A me piace perchè la sua mamma ci porta delle cose da assaggiare fatte da loro. (Deborah 5°) 
Dice lei...
Sono contenta di essere in questa scuola perchè si sta bene con tutti, amici, maestre...


lunedì 26 settembre 2011

Oggi pomeriggio siamo andati a 
cercare e ascoltare... 
il SILENZIO.
(lo abbiamo trovato)
"Maestro, Ghe vegnemo ancora?" 
(traduzione "Maestro, ci veniamo ancora?")
(Davide, classe1°)

giovedì 22 settembre 2011

RICEVIAMO oggi una mail dal SENATO...
"Carissimi tutti, alunni, maestre, maestro e genitori.
Il nuovo anno scolastico sia ricco di soddisfazioni, di novità e di apprendimento di tante e importanti conoscenze.
Auguri! 

Vi abbraccio tutti e spero di rivedervi presto.
Vostra,
                                         Sen. Mariapia Garavaglia"

mercoledì 21 settembre 2011

Primo giorno - L'ARCOBALENA 
Gli anni passati, il primo giorno di scuola abbiamo lavorato insieme su PAROLE-CHIAVE da sviluppare nel corso dell'anno: "Insieme", "Felicità", "I Care" (l'anno scorso).
La storia che ci ha guidati nel primo giorno di scuola quest'anno ve la racconteremo nei prossimi giorni, così potrete raccontarla ai vostri bambini.
Intanto abbiamo dipinto insieme un "PICCOLO ARCOBALENO" 
per ricordarci il messaggio del racconto: 
"SI POSSIEDE SOLO QUELLO CHE SI DONA"
Siete d'accordo? 

sabato 17 settembre 2011

Rinasce l'orto. Per noi è PREZIOSO.
Dopo un'estate "difficile", l'orto riprende vita in vista dell'autunno e dell'inverno. Zappando abbiamo ritrovato le patate e dei "cuoricini" di insalata. I lamponi e le more non sono morte. 
Abbiamo piantato verze, radicchio, orzo e grano (verdure che dormono bene sotto la neve). 
Vediamo se è vero che " Sotto la pioggia fame e sotto la neve pane".

martedì 13 settembre 2011

PRIMO GIORNO
Topi al compleanno di Valentino e Daniel! 

E' facile. Fai la pasta del salame di cioccolato, dai la forma, usi caramelle per occhi, naso e bocca e... una liquirizia come coda. 
                               (mamma di Valentino)

domenica 11 settembre 2011

12 settembre 2011 ore 8.30
SI RIPARTE!
Benvenuti a 
BRUNO, DAVIDE, GIORGIA,
GIULIA,  MATTEO e RABAB
Era tanto che non avevamo una "prima" così numerosa!

venerdì 9 settembre 2011


Esce per Altreconomia Edizioni:
“Riprendiamoci la scuola”
Un libro che racconta la “resistenza” della scuola italiana e fornisce gli strumenti per riappropriarsene.  
“Nella vita non avevo previsto di fare l’insegnante”. Comincia così il “diario” di Alex Corlazzoli, maestro di 
campagna e giornalista. “Ho scritto questo libro per raccontare la mia scuola, la scuola pubblica, dal mio punto di vista di insegnante precario, giornalista e cittadino”. Mentre attende -come ogni anno- una nuova cattedra, Corlazzoli racconta, con sconfinata passione, come resistere al degrado quotidiano e riappropriarci della “nostra” scuola.
La scuola italiana è al default. I locali sono obsoleti e cadenti, più della metà a rischio sismico, le classi sempre più numerose, gli insegnanti di sostegno insufficienti, il “corpo docente” con un’età media molto alta, le dotazioni informatiche ancora insufficienti, il sistema di valutazione discutibile, i programmi scolastici omologati, i genitori costretti a contribuire “volontariamente” per la mancanza della carta igienica o di quella per le fotocopie.
Questo libro raccoglie -a partire dall’esperienza personale del maestro Alex- dati e numeri, aneddoti e racconti di varia umanità e didattica: le storie delle scuole che “resistono” dalla Lombardia a Palermo, le domande ingenue ma attualissime come: “Maestro, perché dobbiamo fare il test degli Invalidi?”. Ma soprattutto descrive gli strumenti con i quali gli insegnanti e i genitori che non si arrendono possono provare a riappropriarsi della scuola: dagli organi collegiali, alle associazioni di base e familiari come ReteScuole, fino alla class action.
Così Alex Corlazzoli chiude ogni giugno il suo anno scolastico: “Ragazzi, ora che la scuola è finita posso dirvi che spero di essere riuscito a fare lezione facendovi divertire. Vi chiedo scusa se ho sbagliato con qualcuno di voi, ma ogni persona è diversa dall’altra. Anche il maestro ha il suo carattere. Quando sarete grandi non ricorderete gli assiri e i babilonesi, ma non dimenticate mai quattro regole.       Uno. Rompete sempre le scatole. 
Due. Non state zitti di fronte alle ingiustizie. 
Tre. Non siate mai indifferenti. Se passate di fronte a un uomo che chiede la carità, chiedetevi perché è lì? 
Quattro. Viaggiate”.