Dopo dieci anni...

Un'esperienza scolastica "PARTICOLARE", che ha trovato nel tempo la sua dignità e una profonda valenza didattica, pedagogica ed educativa. La PLURICLASSE, che un tempo era l'ultimo passo prima della chiusura di una scuola, è ora una RISORSA. Un gruppo eterogeneo di ragazzi ed educatori che lavora e cresce insieme senza distinzione di classi. Un PROGETTO EDUCATIVO condiviso fra ragazzi, famiglie e docenti basato sul BENESSERE psicofisico di tutti, il PIACERE di stare insieme, la voglia di CONDIVIDERE le fatiche, coniugando la migliore tradizione con la modernità più efficace.

domenica 1 agosto 2010

Durante le vacanze...
Ciao a tutti! Non so se qualcuno passerà di qui, ma...
in attesa di aprire ufficialmente il blog a settembre con l'inizio della scuola,
volevo lasciare un articolo interessante che ho trovato.
Per riflettere un po'. Che ne pensate?
maestro Alessio

Che rumore fa la felicità?

Regolamento comunale…

Regolamento comunale di Firhall, Highlands scozzesi. Non si possono tenere oche e conigli in giardino. Non sono ammessi gli alveari. Non è possibile ospitare più di tre adulti per ogni abitazione. Non è consentito stendere il bucato all’aperto. Possono prendere la residenza solo gli over 45 con figli (ma solo se hanno più di sedici anni). “I bambini e il rumore vanno insieme; così noi possiamo stare seduti a bere un bicchiere di vino in pace”. Parola di residenti, che però concedono agli under 16 qualche furtiva capatina, comunque per non più di tre mesi l’anno. Il silenzio è d’oro, dicono gli abitanti di Firhall e vuoi mettere un aperitivo senza strilli disumani come colonna sonora? Bella scoperta. Le oche, le api e i bambini fanno casino da che mondo è mondo. Starnazzano, ronzano e piangono. Però c’è qualcosa di sinistro in questo villaggio forzato alla tranquillità, finto come le scenografie spacciate per realtà del Truman show. A parte la considerazione non trascurabile che le Highlands non sono esattamente sovrappopolate come una megalopoli asiatica, questo “divieto di dimora” inquieta come tutto ciò che assomiglia allo stato di polizia. Come una trovata del Comune di Trento che qualche anno fa sistemò per le vie del centro dei totem che ti spiegavano perché dopo aver letto le parole in cui ti eri incolpevolmente imbattuto dovevi essere felice. Gioia somministrata per via amministrativa, antidoto ai cattivi pensieri che ci trasforma tutti in cittadini sempre sorridenti e automobilisti rilassati. Una riflessione a parte meritano i bambini banditi. Vero che i genitori di oggi sono spesso schiavi dei figli (in un’altra isola, Salina, Nanni Moretti fotografa perfettamente la dittatura dell’infante) e questo produce scene poco sopportabili per occhi e orecchie estranei. Però è anche vero che si sono ristretti i luoghi dei ragazzini, (ci saranno ancora i cortili?) in città e stili di vita che non hanno più tempi. I bambini giocano per definizione e forse non è per tutti auspicabile che lo facciano nel silenzioso quadrato di un tappeto. Di questa “costituzione scozzese” impressiona la necessità di togliere dall’orizzonte l’imprevisto, il brutto, il rumore. In una perfezione un po’ mostruosa che fa venire soprattutto voglia di starnazzare, piangere, urlare contro una vita senza miele.

da IL FATTO QUOTIDIANO 19.7.2010