Dopo dieci anni...

Un'esperienza scolastica "PARTICOLARE", che ha trovato nel tempo la sua dignità e una profonda valenza didattica, pedagogica ed educativa. La PLURICLASSE, che un tempo era l'ultimo passo prima della chiusura di una scuola, è ora una RISORSA. Un gruppo eterogeneo di ragazzi ed educatori che lavora e cresce insieme senza distinzione di classi. Un PROGETTO EDUCATIVO condiviso fra ragazzi, famiglie e docenti basato sul BENESSERE psicofisico di tutti, il PIACERE di stare insieme, la voglia di CONDIVIDERE le fatiche, coniugando la migliore tradizione con la modernità più efficace.

martedì 14 settembre 2010

Da Barbiana a San Bortolo.
Primi giorni di scuola, anche per noi "I CARE".
Nel nostro piccolo, con i nostri ragazzi, in questi primi giorni di scuola
abbiamo riflettuto sull'esperienza della Scuola di Barbiana e 
quali stimoli potrebbe darci. Anche noi abbiamo scritto I CARE su un cartello 
da mettere in camera. Ce la metteremo tutta per vivere questa frase!
Dopo l'esperienza a Barbiana di don Lorenzo Milani, la scuola italiana non è più stata la stessa: un’intera generazione di studenti e insegnanti, partendo dalle sue sollecitazioni, ha cercato da allora di vivere e praticare i valori di una scuola per tutti, senza discriminazioni. È stato don Milani a coniare il motto "I care", letteralmente "Me ne importa, mi sta a cuore" (in contrapposizione al "Me ne frego" fascista): questa frase, ben evidente all'ingresso della Scuola di Barbiana, riassumeva le finalità educative di un’istruzione orientata alla presa di coscienza sociale e civile e di una scuola che promuoveva l”apprendimento cooperativo”, una delle strade che negli anni seguenti sarebbero state battute per contribuire, con successo, a innalzare i livelli di successo scolastico e ad abbassare la dispersione scolastica.
Oggi saper leggere e scrivere ed essere un cittadino consapevole cosa significa? 


Per saperne di più  http://www.donlorenzomilani.it/

lunedì 13 settembre 2010

SI RIPARTE!

Tema del giorno:
LA FELICITA'

Nella prima parte della mattinata abbiamo visto il cortometraggio di Barney e la felicità (http://www.youtube.com/watch?v=YIrpiTzXa_Q) e poi abbiamo provato a dire e disegnare cos'è la felicità per noi.
Ecco cosa è saltato fuori.
Felicità è...
stare sulle nuvole
il sole
le vacanze
una persona contenta
una persona che ride
giocare con il fratellino
riposare sul divano
guidare il trattore
stare in compagnia
volersi bene
leggere un libro
giocare con il gioco sognato
andare in bici
coccolare il fratellino
fare festa
l'amicizia.
E VOI COSA DIRESTE?
Domani vi raccontiamo cosa abbiamo fatto nella seconda parte della mattinata.



domenica 1 agosto 2010

Durante le vacanze...
Ciao a tutti! Non so se qualcuno passerà di qui, ma...
in attesa di aprire ufficialmente il blog a settembre con l'inizio della scuola,
volevo lasciare un articolo interessante che ho trovato.
Per riflettere un po'. Che ne pensate?
maestro Alessio

Che rumore fa la felicità?

Regolamento comunale…

Regolamento comunale di Firhall, Highlands scozzesi. Non si possono tenere oche e conigli in giardino. Non sono ammessi gli alveari. Non è possibile ospitare più di tre adulti per ogni abitazione. Non è consentito stendere il bucato all’aperto. Possono prendere la residenza solo gli over 45 con figli (ma solo se hanno più di sedici anni). “I bambini e il rumore vanno insieme; così noi possiamo stare seduti a bere un bicchiere di vino in pace”. Parola di residenti, che però concedono agli under 16 qualche furtiva capatina, comunque per non più di tre mesi l’anno. Il silenzio è d’oro, dicono gli abitanti di Firhall e vuoi mettere un aperitivo senza strilli disumani come colonna sonora? Bella scoperta. Le oche, le api e i bambini fanno casino da che mondo è mondo. Starnazzano, ronzano e piangono. Però c’è qualcosa di sinistro in questo villaggio forzato alla tranquillità, finto come le scenografie spacciate per realtà del Truman show. A parte la considerazione non trascurabile che le Highlands non sono esattamente sovrappopolate come una megalopoli asiatica, questo “divieto di dimora” inquieta come tutto ciò che assomiglia allo stato di polizia. Come una trovata del Comune di Trento che qualche anno fa sistemò per le vie del centro dei totem che ti spiegavano perché dopo aver letto le parole in cui ti eri incolpevolmente imbattuto dovevi essere felice. Gioia somministrata per via amministrativa, antidoto ai cattivi pensieri che ci trasforma tutti in cittadini sempre sorridenti e automobilisti rilassati. Una riflessione a parte meritano i bambini banditi. Vero che i genitori di oggi sono spesso schiavi dei figli (in un’altra isola, Salina, Nanni Moretti fotografa perfettamente la dittatura dell’infante) e questo produce scene poco sopportabili per occhi e orecchie estranei. Però è anche vero che si sono ristretti i luoghi dei ragazzini, (ci saranno ancora i cortili?) in città e stili di vita che non hanno più tempi. I bambini giocano per definizione e forse non è per tutti auspicabile che lo facciano nel silenzioso quadrato di un tappeto. Di questa “costituzione scozzese” impressiona la necessità di togliere dall’orizzonte l’imprevisto, il brutto, il rumore. In una perfezione un po’ mostruosa che fa venire soprattutto voglia di starnazzare, piangere, urlare contro una vita senza miele.

da IL FATTO QUOTIDIANO 19.7.2010

sabato 19 giugno 2010

La CONSEGNA DELLE SCHEDE
a San Bortolo il 17 giugno 2010.
VENTO E ACQUA!

Ciao ragazzi, ci vediamo a settembre!

giovedì 10 giugno 2010